“Non ho mai visto Jim Caviezel ma ho visto Gesù”. Così Pietro Sarubbi, l’attore che ha impersonato Barabba nel film di Mel Gibson “La passione di Cristo”, racconta l’inizio del suo cammino di conversione, cominciato incrociando lo sguardo dell’attore che interpretava Gesù di Nazareth durante le riprese.
Rispondendo alle domande del moderatore Paolo Desalvo, presidente dell’Associazione culturale Cara beltà, Sarubbi ha fatto partecipare, ridere e pensare le numerose persone in platea raccontando aneddoti e giudizi sia professionali sia personali.
“La sera in cui avevo incrociato lo sguardo di Jim-Gesù, al contrario delle altre, non mi andava di uscire; avevo ordinato la cena in camera ma non avevo mangiato; in tv non avevo trovato niente che mi piacesse. Mi sono trovato in un hotel da 5 stelle ad avere paura del buio”.
Sarubbi racconta di essere diventato amico di persone che lo hanno subito accolto, al punto da offrirsi di badare ai suoi figli durante le vacanze, cosa che non gli era stata proposta neppure dai suoi fratelli.
Nell’arco di vari incontri, preghiere e testimonianze, approfondisce sempre di più la sua conversione, che ha un altro punto fondamentale quando un sacerdote gli regala l’enciclica “Deus caritas est” del papa emerito Benedetto XVI.
“Oggi – racconta Sarubbi – ho smesso di fare progetti; dico ‘Sia fatta la Tua volontà’ e questa è speranza, non pressapochismo”.
Per quanto riguarda gli aneddoti cinematografici, la maggior parte di essi si riferisce a Mel Gibson: “È un uomo di grande fede, innamorato del suo progetto tanto da continuare a scrivere il film per 11 anni. Quando mi ha visto – prosegue l’attore – mi ha detto: ‘Ho bisogno della tua vera rabbia per il mio vero Barabba’. In quel periodo io, dentro, ero pieno di rabbia”.
“Una volta – conclude Sarubbi – Mel Gibson, spiegandoci che cosa avremmo dovuto fare, disse: ‘Tutto il film deve passare attraverso i vostri occhi e non sarà difficile perché tutto il Vangelo passa attraverso gli occhi di Cristo'”.
Dopo che Desalvo ha ricordato l’incontro di oggi su Etty Hillesum, una scrittrice ebraica morta nella Shoah, la serata, su proposta di Sarubbi, si è conclusa con la recita di un “Gloria”.
Durante la testimonianza dell’attore, nell’Area Evinti sul molo Francheville si è svolto il concerto della Banda di Loano, che ha eseguito brani famosi, spaziando dai più celebri pezzi del repertorio tradizionale bandistico alle arie d’opera, a note colonne sonore di film.
Per motivi di copyright, il video della serata non è disponibile
(testo di Leonardo Cavallo)