Centocinquantamila morti ammazzati tra il 1992 e il 2001. L’Algeria, stretta nel morso di una guerra civile tra islamisti ed esercito, ha visto cadere anche 19 religiosi cattolici, suore, consacrati, monaci, un vescovo. Vite innocenti stroncate dalla furia omicida che bollava umili religiose e uomini di preghiera con l’epiteto di «crociati». Niente di più falso: la vicenda della chiesa in Algeria è una delle pagine più evangeliche del Novecento.
Uomini e donne che, mentre intorno a loro migliaia di persone venivano massacrate, non si sono messi in salvo, ma hanno deciso di restare a fianco dei propri fratelli e sorelle a costo della vita. E perciò hanno accettato il rischio di una fine violenta, come testimonia la frase di Christian de Chergé, l’Abate di Thiberine reso famoso dal film “Uomini di Dio”, che dà il titolo al libro.